Quando ero bambino passavo ogni estate dai miei nonni in Abruzzo. Sono cresciuto all’ombra di una grande e vecchia quercia che sorgeva di fronte casa mia. Un bellissimo albero secolare che ha visto passare tutta la mia adolescenza, sotto i suo rami, attorno al suo tronco: salivamo su di essa nelle nostre prove di coraggio, ci nascondevamo nel suo tronco cavo mentre giocavamo a nascondino, ci lasciavamo proteggere dalla sua ombra nelle giornate afose, mentre ci sdraiavamo nel prato sotto le sue fronde. ha visto scambiarci i primi baci, é stata testimone dei nostri primi amori, ci ha protetto mentre scoprivamo le nostre prime pulsioni giovanili. E’ stata una madre amorevole, che ha visto passare tutte le stagioni per più di un secolo, estate, inverno, primavera, autunno. Ha visto passare così anche le nostre stagioni della vita, ci ha visto crescere fino ad andar via, per la nostra strada.

Oggi quella quercia non c’è più è stata tagliata per fare spazio alla strada che passa di lì, resta solo il vecchio ceppo a testimonianza della sua storia secolare, del suo passaggio su questa terra. adesso Ogni volta che ritorno e cammino su quella strada, ripenso a quell’albero e mi sale un pò di commozione e malinconia nel non vederlo più al suo posto, con la sua ombra e la sua storia, ricordando quegli anni e quei momenti bellissimi di cui è stato testimone.

Ecco cosa sono gli alberi, testimoni di vita, la nostra.